domenica, aprile 03, 2005




Title:Lettura di gruppo

Stasera ho deciso di scrivervi una storiella.
Essenzialmente per due motivi:
1) E' una storiella che ho letto da poco e che mi è piaciuta un sacco.
2) Siccome è risaputo che gli italiani sono un popolo che legge poco, approfitto dell'occasione e di questo mio spazio per fare del bene e darvi un'occasione di lettura in più (quindi, consiglio a chi è cosciente di non saper leggere ad alta voce, di approfittarne).

PS: Non accetto critiche e/o battutine riguardo all'autore del testo.


POCO OLTRE UNO STOP
Salve, come va?
Ma lo sapete che, a proposito di andare, io e voi abbiamo un diverso modo di sentire quel verbo?
Io non so cosa voglia dire.
Comunque vi vedo farlo.
Sto qua ad immaginare le vostre storie mentre vi vedo parlare, ridere, imprecare.
Finalmente soli, nelle vostre macchine.
Vi vedo ripetere le cose che avreste voluto dire in occasioni che non torneranno.
Oppure preparare il discorso per il prossimo appuntamento.
Oppure desiderare la morte di uno che vi intralciava il passaggio.
Oppure cantare.
O telefonare.
O fare i fighi sulla macchina nuova.
O sfiorarmi mentre cercate l'accendino.
O affiancare tipe sanissime.
O venire affiancati.
Insomma avete un mondo e soprattutto delle gambe, dei motori, delle ruote a disposizione per girarlo.
Io non ho neanche potuto scegliere il posto in cui sto da sempre.
Mi hanno piantato poco dopo lo stop alla fine di via Don Minzoni.
Sono un cartello a specchio.
Vi dico quando passare.
Non come un semaforo, però: la scelta è a vostra discrezione.
Sia chiaro che non mi lamento, qui il traffico è buono.
So, ad esempio, di un mio collega, un dare precedenza, in campagna, un pò esaurito: non gli passa più.
Qui invece vi servo in ordine.
Mi tengono bello.
Mi ripitturano il palo spesso.
Ancora di più mi puliscono lo specchio.
E poi qualcuno di voi mi tocca.
I ragazzini una volta si arrampicavano e mi smanacciavano il cartello.
Uno, col pennarello mi ci scrisse:
Un rapper, invece, mi dipinse:
Un idiota mi sparò un paio di colpi con non so cosa.
Altri mi buttarono uova.
Siete di tutti i gusti.
A due scappò di fare l'amore contro di me.
Non finirono: passò qualcuno.
Passa sempre qualcuno.
Ricordo molto bene la schiena di quella donna.
Sapete, se avessi le mani potrei fare lo scrittore.
Perchè potrei raccontare con molta precisione la storia dei cinquanta metri atttorno a me, case, alberi, strada.
E voi.
Voi che potete spostarvi se cani e gatti mirano a pisciarvi sulle gambe.
Comunque mi è successo qualcosa di forte.
Il cantante del borgo mi è arrivato addosso ieri sera.
Chissà cosa aveva, questa zona la conosce benissimo.
E invece è arrivato, sparato, e mi ha piegato.
La sua macchina ce l'ho ancora contro.
O forse farei meglio a dire attorno.
Lui non si deve essere fatto granchè perchè è sceso, si è preso qualche secondo, e poi, zoppicando, se ne deve essere andato a casa.
Io, messo come sono adesso, vedo le cose da un'altra prospettiva.
Non è una novità da poco.
E poi mi sa che non riusciranno a raddrizzarmi.
Quindi mi toglieranno e mi porteranno via.
Saprò finalmente cosa vuol dire andare .


Luciano Ligabue

Lau! ha scritto cio'| alle 11:20 PM |

2 comments

2 Comments:

Sembra che questo post sia fatto su misura per me amore :-P .... smuch.

Written by Anonymous Anonimo, at 7:41 PM  

*****

Tu ti tiri troppi pacchi, lau. Rilassati. Respira. Se vuoi posso prorogare il compleanno per te... Cmq guarda che non è mica importante... va benissimo qualsiasi cosa!!!!!

Written by Blogger Lau!, at 12:06 PM  

*****

Posta un commento


*****